martedì 15 dicembre 2009

A Napoli scritte per marcare il territorio

"In una parte della città partenopea questi atti vandalici rappresentano vere e proprie attività di marcamento del territorio urbano che mirano al controllo dei quartieri e che sono collegate con altre forme di violenza! L'esempio emblematico è la scritta Mastiffs. Tale termine fa la sua prima apparizione, su edifici pubblici e privati, all'inizio del 2004 quando con la vernice blu vengono imbrattati i palazzi storici nei dintorni di piazza Bellini. I Mastiffs sono un nucleo facinoroso di 800 ultrà, proveniente dai quartieri San Lorenzo e Montecalvario, che affollano la curva dello stadio San Paolo. Tra novembre e dicembre 2007 questo gruppo di ultrà armati di bomboletta spray ha condotto un' offensiva massiccia contro le chiese del centro storico della città di Napoli. Il primo ad essere stato colpito è il campanile della Basilica di San Lorenzo Maggiore, una delle chiese più antiche della città, dove è stato scritto un graffito a caratteri cubitali di color arancione che reca la scritta Mastiffs. Il bersaglio non è casuale, infatti la chiesa si trova proprio di fronte alla sede della IV Municipalità del Comune di Napoli. Il raid si è poi protratto con le stesse modalità poche settimane dopo, quando lo scempio è stato perpetuato sulla facciata di Santa Maria del Rifugio. Nel corso di questi anni le scritte Mastiffs si sono moltiplicate, arrivando persino a "marcare" strutture dell'amministrazione locale, piazze antistanti ad ospedali o ingressi d'istituti d'istruzione (come l'Accademia di Belle Arti dove il graffito raggiunge le dimensioni di 2 metri di altezza x 5 metri di lunghezza - foto in alto). Quasi a voler sottolineare la loro leadership sul controllo di questa zona della città, le azioni dei Mastiffs non si fermano".

Per visualizzare il testo integrale dell'articolo a firma di Marcello Mottola e pubblicato sul sito Agenzia Radicale, cliccate qui